Mosto e vaniglia, di Martina Cherubini – Racconto in PDF formato A5
Dalle finestrelle in alto della cantina entrava il crepuscolo. La sera era di un rosso così intenso che ci si vedeva anche senza dover accendere la luce. Accatastate, su un piano rialzato, le damigiane, erano talmente numerose che per prenderne una bisognava spostare tutte quelle intorno. Era la fine di ottobre e dopo la pigiatura, il vino stava fermentando nell’enorme tino che, a lato delle finestre, arrivava fin quasi al soffitto.